E’ sempre più frequente in ambito riabilitativo la presa in carico di soggetti con disturbi della deglutizione (disfagia). Questo accade per motivi diversi ma principalmente legati all’invecchiamento della popolazione ed all’aumento degli incidenti stradali.
A questi fattori va aggiunta la maggiore attenzione che dagli anni 90 in poi si è dedicata ai problemi di deglutizione, sino ad allora ampiamente trascurati.
I disturbi della deglutizione colpiscono tutte le età della vita e hanno conseguenze importanti per il decorso clinico del paziente. Non infrequenti sono i casi di soffocamento che rappresentano la più tragica conseguenza della disfagia, anche se non meno gravi sono le conseguenze sull’apparato respiratorio di continui passaggi di residui alimentari nelle vie respiratorie stesse.
I disturbi della deglutizione rappresentano un rischio per il singolo e un costo per la comunità, sia per la loro diffusione che per il prolungamento dei tempi di degenza determinati dall’insorgenza della polmonite ab ingestis.
Gli operatori della sanità e della riabilitazione sono sempre più spesso, ognuno secondo il proprio profilo professionale, chiamati a prendere in carico il paziente con disfagia. Infatti la presa in carico del paziente con disfagia deve essere necessariamente multi-professionale.